Gioielli con Ambra

Il tempo si ferma e resta per sempre sospeso. La magia dell'ambra si compie in un attimo e soltanto centinaia di migliaia di anni più tardi ne apprezziamo l'incanto. Sono le lacrime degli alberi, quei pini che nella preistoria coprivano l'intero nord del mondo, che attendono pazienti ere geologiche per poi tornare alla luce e risplendere del colore del sole e adornare i corpi di regine, re e imperatori. Straordinario fossile simbolo di vitalità, energia, equilibrio e dolcezza, l'ambra è una delle pietre più belle e affascinanti al mondo. Di indiscusso valore, impreziosita da ciò che custodisce, ogni pietra è unica e racconta una storia millenaria di cui è sempre autentica protagonista. I colori suggestionano e rendono ogni gioiello un tesoro prezioso e caldo, intimo e dall'intrinseco significato olistico. Pietra sacra per molte religioni orientali, è simbolo filosofico ed esoterico carico di poteri e misteri e racchiude in sé tutta l'eleganza e il pregio frutto di grandi e sapienti lavorazioni.

Che cos'è l'ambra?

Pietra fossile di derivazione organica, l'ambra nasce come resina di pini preistorici (pinus succinifera) presenti in tutta l'area nord della pangea, oggi identificabile in luoghi come Scandinavia e Siberia. Con il passare delle ere geologiche, la cosiddetta deriva dei continenti ha cambiato la morfologia del pianeta, assorbendo e modificando l'aspetto di tutta la superficie. Le resine, finendo inglobate sotto strati e strati di terra, con i millenni si sono fossilizzate, divenendo autentiche pietre dure, dal caratteristico aspetto lattiginoso e trasparente e dal tipico colore che spazia tra le tonalità del giallo e dell'arancio, quello che viene appunto definito “ambrato”.

bracciali ambra

Notoriamente presenti sott'acqua, veri e propri giacimenti di succinite (questo il nome dell'ambra baltica, la più famosa e diffusa) sono stati trovati principalmente nel Mar Baltico, laddove siamo soliti collocare l'inizio della storica – e spesso leggendaria – “Via dell'Ambra”. Dai paesi baltici come la Lettonia, l'Estonia e la Lituania fino alla Russia, le grandi raccolte e lavorazioni dell'ambra hanno origine proprio nelle terre degli Zar e in Scandinavia. Da lì, i commerci e gli scambi favoriti dal fiume Danubio hanno portato l'ambra fino alla Prussia e all'Austria e da quelle zone “barbare” fino alle grandi civiltà mediterranee. Dall'Antico Egitto passando per le città stato elleniche, dall'ellenismo di Alessandro Magno che ha portato l'Ambra fino in India, fino ai Romani che ne apprezzavano ogni singolo particolare, la magica pietra di resina è passata di mano in mano attraverso i più fiorenti mercati del mondo conosciuto. La storia l'ha condotta in Cina e perfino in Tibet, dove appunto ha contribuito alla sacralità oggi ben nota, e ha dato all'ambra caratteristiche straordinarie, arrivando ai giorni nostri con lo stesso alone di misticismo e assoluta bellezza del tutto intatto e conservato. Durante il medioevo e il rinascimento, i fiorenti mercati con i vichinghi e i normanni hanno portato l'ambra a Venezia, città divenuta vero e proprio simbolo di tale pietra. Dalle dominazioni venete l'ambra ha esteso la sua “via” calcando le rotte della seta fino ad approdare di nuovo in Africa, dove grandi regni arabi si sono fregiati di magnifiche e irripetibili lavorazioni di questo prezioso.
A partire dal Settecento, il sapore esotico dell'ambra raggiunse di nuovo le corti mitteleuropee, trovando i favori di una moda sempre crescente a dominazione di tutto il gusto nobiliare: è l'epoca del barocco e i sovrani di Prussia non resistono al fascino dell'ambra, col suo colore e la sua personalità. Tra le migliaia di capolavori manifatturieri adornati di questa pietra, risulta esemplare la storia – dalle tinte fosche – della leggendaria “Camera d'Ambra”.

La Camera d'ambra

Nel 1706 la corte di Prussia – totalmente “addicted” alla moda della succinite – commissionò la realizzazione di un'intera stanza ricoperta e tempestata d'ambra nel castello di Charlottenburg, nelle vicinanze di Berlino. Furono progettati e realizzati dai migliori architetti, mobilieri e gioiellieri di Germania pannelli a copertura delle pareti, specchi, comò, sedie e cornici interamente prodotti in ambra. Un valore a dir poco inestimabile, di uno sfarzo inaudito e dal pregio probabilmente tutt'oggi ineguagliato. La fama di questa stanza fece rapidamente il giro del mondo e creò un'aspettativa immensa in tutta l'alta società europea, tanto da destare attenzioni maniacali (si parla di veri e propri pellegrinaggi per riuscire a vederla) specialmente dalla Russia, terra storicamente – come abbiamo visto – legata alla pietra gialla.
Ebbene, per rinsaldare i rapporti tra le due corti e per ottenere un “aiutino” nelle trattative che avrebbero portato a decisive alleanze in situazioni belliche prossime a farsi crude realtà, nemmeno dieci anni dopo l'intera camera d'ambra fu donata dal Re di Prussia Federico Guglielmo allo Zar Pietro il Grande. Fu la figlia di Pietro, la zarina Elisabetta – nota in tutto il mondo per la sua passione per l'arte e per la bellezza – a occuparsi dell'installazione nella sua nuova sede, dapprima a Palazzo d'Inverno a Mosca e poi, per averne accesso più facilmente durante i suoi soggiorni, al Palazzo di Caterina, nel gargantuesco e sconfinato “Villaggio degli Zar”, tenuta di proporzioni letteralmente immense vicino a San Pietroburgo.

 

anello ambra

Qui fu ammirata per duecento anni e nominata sovente “L'ottava meraviglia del mondo”: lavorazioni perfette, incisioni impossibili. Sei tonnellate di resina fossile rese leggenda.

La storia si fa mistero allorché l'alone della leggenda si confonde con i toni cupi della guerra.
E' il 1941, siamo in pieno secondo conflitto mondiale, e la Germania ha varcato i confini sovietici occupando gran parte delle campagne intorno a San Pietroburgo.
La Wermacht ha adibito a comando locale il Palazzo di Caterina e una divisione apposita delle SS, preposta al trafugamento e all'occultamento delle opere d'arte rinvenute nei paesi invasi dal Reich, adocchia immediatamente gli innumerevoli e inestimabili valori sparsi per tutto il palazzo.
Tra tutti spicca di certo la Camera d'ambra, che viene fatta smontare e trasportare nottetempo in casse blindate fino a Konigsberg (oggi Kaliningrad, nell'exclave russa che si affaccia sul Baltico), allora in territorio tedesco, e nascosta nelle segrete dell'omonimo castello, laddove già riposa l'intera collezione d'arte di Guglielmo II di Prussia.

Questa è l'ultima posizione conosciuta della Camera d'Ambra. Da quel momento non se ne fa più menzione e con l'arrivo dei sovietici da Est e degli americani da Ovest, la sconfitta tedesca affonda nel mistero e nel caos gli avvenimenti che circondano la sorte della prodigiosa stanza: scomparsa nel nulla, volatilizzata.

Probabilmente – e qui di mitico c'è ben poco – fu smantellata prima dell'arrivo degli alleati e poi nascosta, venduta, smembrata e vilipesa nei modi più biechi. Ad oggi risulta ancora perduta, fatto salvo un comò e parte di un mosaico, ritrovati negli anni Novanta sul mercato nero dell'arte nazista tedesca; oggetti passati sottotraccia di casa in casa, di caveau in caveau.

Nel 1979 fu l'URSS a predisporre la ricostruzione esatta della Camera, usando altrettante sei tonnellate di ambra baltica purissima.

Un lavoro immane e dispendiosissimo che ha visto la fine grazie a molti interventi filantropici e all'aiuto del Bund tedesco stesso. La nuova Camera d'Ambra è stata infine inaugurata nel 2003, alla presenza dei massimi vertici russi e tedeschi, in segno di pace e concordia.

 

Una pietra di energia

Un gioiello denso di storia e di esoterismo che porta con sé un'aura di potere e leggenda. E' con tale filosofia che bisogna indossare un elemento distintivo come l'ambra. Il suo colore caldo e la sua trasparenza mistica, con l'unicità degli innesti naturali al suo interno (vi si possono trovare foglie, insetti, altre pietre, schegge di legno, ecc.), rendono ogni pietra un racconto unico e millenario, da indossare con orgoglio.
Le caratteristiche malleabili della resina fossile permettono una lavorazione praticamente infinita, disponendo l'ambra ad adattarsi alle forme più originali; alla Bottega Etrusca andremo alla scoperta dell'ambra in un viaggio davvero caleidoscopico attraverso bracciali, anelli, collane, spille e tante altre soluzioni adatte al vostro carattere e alla vostra personalità. Già, perché l'ambra possiede proprietà olistiche innate, grazie alla sua composizione naturale ed alla spontanea elettrostaticità; conferisce equilibrio e forza, serenità e sicurezza, donando un solare abbraccio, secondo il volere della sua sacralità nella cultura hindu che la colloca tra i Sette Tesori, in concomitanza con il terzo Chakra. Innumerevoli religioni e filosofie orientali raccontano di quanto l'ambra respinga le energie negative e possegga proprietà calmanti e lenitive. Che ci vogliate credere o meno, è un fatto certo che alla Bottega Etrusca potrete trovare l'ambra in tutto il suo oggettivo splendore, preziosa testimone di intere ere e di enormi cambiamenti della Terra.

 

gioielli con ambra

 

Bottega etrusca

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